REFERENDIAMOCI: la scelta del SI – la voglia del NO (II° parte)

ultimo atto di un carosello di clown che non hanno idee proprie.

Fai la tua scelta

Fai la tua scelta

Dopo una prima analisi dei primi punti soggetti a modifica, concludo questo iter interpretativo su questa riforma travagliata e molto controversa osservando le ultime modifiche, in particolare il Titolo V che è stato la base di una serrata battaglia tra le forze politiche.

Qui aggiungo solamente che, ognuno di noi, ha una testa ragionante e con essa domani dobbiamo, alla luce non di ciò che ci dicono gli altri ma in base a ciò che abbiamo letto del testo, votare secondo la nostra sola volontà.

IL GOVERNO: sono poche le modifiche anche per ciò che riguarda la composizione del governo e il suo funzionamento. Ciò che più risalta è la FIDUCIA che viene accordata al neo governo; fino ad oggi era prerogativa di entrambe le camere ma, visto che il senato diventa organo di rappresentanza e controllo, la stessa fiducia la concede solo la Camera dei Deputati.

A livello di poteri, anche se in molti esponenti del NO nel testo soggetto vedono una deriva autoritaria/dittatoriale (cosa che anche io credevo prima di leggere il testo e solo dando fiducia a quanti ne erano contrari), rimangono essenzialmente gli stessi. Viene aggiunta, all’articolo 97 la parola “trasparenza” nell’organizzare e funzionamento degli organi della pubblica amministrazione.

Si stanno molto battendo sull’articolo 99, che si rifà all’abolizione del CNEL, un organo di consulenza che vedeva la nomina di esseri che stavano a mangiare soldi pubblici per non dare il servizio richiesto. Solo su questo punto mi sento di aggiungere che, anno dopo anno, il risparmio economico delle nostre casse potrebbe raggiungere il MILIARDO di euro che, ovviamente, potrebbe essere impiegato per qualcosa di più propositivo.

Per quanto concerne le altre due sezioni del titolo di Governo, non ci sono modifiche in vista. Tutto quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, che per inciso avrebbe bisogno di una ristrutturazione dalle fondamenta e di un progressivo allontanamento di quanti la rendono lenta ed inefficace, purtroppo non cambia minimamente.

Lo stesso vale per il successivo Titolo IV della costituzione che non viene minimamente sfiorato dalla riforma; di certo la magistratura e la loro intoccabilità hanno fatto temere Boschi-Renzi una possibile discesa in campo e un grosso freno al loro proposito. Non è detto che prossimamente, se il referendum andasse in favore della riforma, non se ne crei una ad hoc proprio per i magistrati.

REGIONI, CITTA’ METROPOLITANE, COMUNI: eccoci arrivati al tema caldo della riforma, il Titolo V, abolizione delle provincie e riorganizzazione delle competenze. Su questo pezzo della riforma se ne sono dette di cotte e di crude ma mai nessuna con una decisa farcitura di merito ad insaporire il tutto.

La prima novità sta nell’art. 116 e art. 117. Leggendolo si evince che le regioni avranno più autonomia su temi quali “Politiche sociali” “Politiche sul Lavoro” “Istruzione” “Formazione” e altri, sono tutti poteri che fino ad oggi erano appannaggio dello stato e che le regioni dovevano limitarsi a ratificare. Con la riforma questo cambia in quanto proprio le regioni si occuperanno del proprio territorio; lo stato darà delle direttive a livello nazionale con le normative ma spetterà poi agli enti locali entrare nel merito e occuparsene. Solo nel caso non venissero rispettati i temi di bilancio e l’equilibrio tra entrate ed uscite lo stato ha la facoltà di sostituirsi alla regione.

Con questa nuova visione degli enti locali, questi ultimi ottengono grossi vantaggi per gestire le risorse del proprio territorio, ivi comprese le stesse tasse versate che fungono da entrate, ma devono sempre occuparsene tenendo d’occhio il buon funzionamento degli stessi organi, questo è il criterio di trasparenza e funzionalità che viene previsto proprio dalla riforma (art. 118, 119).

L’intervento diretto dello stato è previsto in caso di gravi mancanze che ledono la Repubblica e solo sotto parere positivo del senato che ne propone l’intervento (art. 120).  Con l’art. 122 si stabiliscono i criteri di eleggibilità delle giunte regionali e della parità dei sessi, altresì si indica -come legge di stato- gli “emolumenti” dei consiglieri equiparati a quelli dei sindaci capoluoghi.

Per il resto quasi nulla cambia se non la cancellazione del termine “Provincie” in quanto, secondo questa riforma saranno abolite. Aggiungo che l’eliminazione delle provincie, cosa che nessuno in questi due mesi di campagna elettorale ha detto, porterà un ulteriore risparmio per le casse dei cittadini. Non solo i risparmi di CNEL e Nuovo Senato  ma anche di enti territoriali che fungevano, ormai, da collocamento per i piccoli politicucci di provincia.

GARANZIE COSTITUZIONALI: l’ultimo titolo della costituzione soggetto a modifiche è proprio riguardante le garanzie alla costituzione che, attualmente, sono date in mano a una commissione di quindici giudici. Con la riforma questi giudici, che valutano l’operato del parlamento e la legittimità delle leggi, saranno composti sempre da quindici membri ma più eterogenei: cinque li nomina il presidente della repubblica, cinque altri magistrati e cinque spettano, rispettivamente, tre alla camera e due al senato.

CONCLUSIONE. Che dire, alla luce di quanto letto mi viene da osservare quanto, nelle ultime settimane i nostri amati rappresentanti, sono andati fuori tema di continuo. Vota no se vuoi mandare a casa Renzi: questo quello che i rappresentanti del no hanno portato come bandiera; I cittadini non avranno più potere se non possono votare il senato: nulla di più assurdo dato che il nuovo senato sarà composto da membri dei consigli regionali, i quali saranno stati eletti direttamente dai cittadini; Le regioni non avranno più potere decisionale: nulla di più sbagliato, le regioni ottengono più autonomia e controllo su temi prima lontani dalla loro sfera; L’Italia dà la propria sovranità all’Europa: Salvini stava delirando quando ha detto ciò.

Su una cosa sono d’accordo, nell’art. 117 secondo Comma lettera E, viene aggiunta la parola “Assicurativi”, non sono uno che si occupa di termini di finanza, ma questa piccola aggiunta mi lascia un po’ in dubbio su cosa possa voler dire: sarà una tutele maggiore per i cittadini o sarà una estenuante difesa di quei porci che ci hanno portati nel pieno di una crisi dalla quale stentiamo a risollevarci?

Concludo dicendo che il voto è ovviamente segreto, ma alla luce di quanto letto e di quanto scritto, dalla mia iniziale posizione di incertezze, adesso ho le idee chiare su quale sarà il mio voto -con le dovute riserve-. A noi sta la scelta ma di sicuro scegliendo un si avremo dei cambiamenti, scegliendo il NO, anche se in molti dicono che si cambia, tutto rimarrebbe così.

Una sola cosa mi preme: se questo referendum avrà un altissima affluenza, allora si QUALCOSA STA CAMBIANDO.

                                                                                                                Piero Sardo Viscuglia

 

Pubblicato in PARLIAMONE | Contrassegnato , , , , , , , , , | 1 commento

REFERENDIAMOCI: la scelta del SI – la voglia del NO

Ultimo atto di un carosello di clown che non hanno idee proprie.

Eccomi finalmente all’atto finale di un articolo Referendario lungo complesso e

travagliato. È stato un lavoro non del tutto facile ma lo reputavo necessario per capire cosa sia giusto e cosa la nostra “Mitica” classe dirigente ci sta propinando. Un testo che ha diviso e continuerà a farlo qualsiasi ne sia il risultato.

Tralascio volutamente la prima parte della Costituzione soggetta a modifica, non perché meno importante -anzi i doveri e i diritti di noi cittadini sono la base per una fiorente e buona democrazia-, ma perché il testo del 1948 rimarrà sostanzialmente invariato; le uniche modifiche all’Art. 48 riguarderanno il cambio tra “Le Camere” con “La Camera dei Deputati”, dato che ad essere eletta sarà solo una delle due, o meglio saranno entrambe elette ma il “Nuovo Senato” sarà elezione indiretta, cioè, in parole semplici, noi eleggeremo i membri dei consigli regionali e tra di essi -in una votazione interna al consiglio- verranno nominati i nomi che rappresenteranno il territorio/regione al Senato della Repubblica.

Partiamo dunque dalla seconda parte della Costituzione, quella che riguarda gli ordinamenti della Repubblica, in quanto sta proprio lì il perno su cui giocano la maggior parte delle modifiche proposte dalla coppia Renzi-Boschi.

IL PARLAMENTO. Ad oggi il nostro parlamento conta circa un migliaio di pseudo rappresentanti, meglio conosciuti come “la casta”. Seicento-trenta sono deputati e circa trecento-venti sono senatori, tutti saldamente arroccati alle poltrone quasi avessero il sedere fuso al sedile su cui poggia. Pochissimi di essi possono definirsi politici per dovere civico, ma la maggior sono soltanto arraffatori impuniti di soldi dei propri cittadini.

La riforma costituzionale, che voteremo il prossimo 4 dicembre, ne modificherà l’assetto e le competenze giuridico/legislative; dividerà i compiti tra le due camere per rendere snello e fruibile e libero da empasse, lunghe e tediose, il lavoro, troppo faticoso, dei nostri ridicolizzati rappresentanti. Nell’attuale ordinamento, i lavori delle camere si rimbalzano da una camera all’altra rendendo lungo l’iter legislativo; in termini poveri, entrambe le camere, attualmente, svolgono il medesimo compito.

Questi eccezionali uomini hanno dato tutto per occuparsi dello Stato Italia che, negli ultimi vent’anni, hanno affossato con continue defezioni di propositi. Dal 5 dicembre ciò potrebbe cambiare e l’uomo politico tornare ad avere competenze più proficue per il bene dello stato.

In sostanza, la Camera dei Deputati sarà quella che si occuperà della maggioranza delle leggi (legge di bilancio, istruzione, sanità principalmente dando un indirizzo nazionale che poi verrà ripreso dagli enti locali), anche se il senato avrà facoltà -entro dieci giorni dall’approvazione- di poter chiedere qualche rettifica. Il senato avrà preponderanza, invece, nei rapporti con l’Europa e nel raccordo tra stato e enti locali, e voterà tutte quelle leggi per le quali ne è previsto il voto in comune con la camera.

Il “Nuovo Senato” è la grande novità. I membri scenderanno a cento, dei quali cinque di prerogativa del presidente della Repubblica e novanta-cinque di nomina degli enti locali. I nominati presidenziali non saranno dei mangiatori compulsivi a vita ma rimarranno in carica per la durata del Presidente della Repubblica e non potranno più essere nominati al medesimo incarico.

I restanti novanta-cinque saranno l’espressione degli enti locali (regioni, città metropolitane, province autonome, comuni) e saranno nominati tra i membri eletti nei vari consigli regionali; questo fa sì che anche i Senatori “Nominati” siano indirettamente eletti dagli stessi cittadini.

Questi novanta-cinque senatori dureranno in carica per la durata quinquennale del loro mandato in regione, ciò significa che, anno dopo anno, si verificherebbe un avvicendamento e l’eventuale cambio di bandiera politica tra “Senato e camera”; proprio questa dicotomia di colori stabilizza il ruolo di controllo sull’operato del governo facilitandone anche il lavoro.

Il senato sembra debba dare più voce agli enti locali e di conseguenza ai cittadini stessi oltre che a portare un grosso risparmio nelle casse dello stato (sperando che questo congruo premio non venga distribuito tra i rimanenti principi del bla bla bla), soprattutto considerato che, questi senatori, saranno indennizzati secondo i criteri regionali che, secondo lo stesso testo referendario, saranno equiparati alle indennità percepite dai sindaci dei capoluoghi di regione. Questi immolati uomini di stato -che ormai nessuno lo è più- saranno dei semplici consiglieri regionali che saranno chiamati anche a un ruolo di ragguaglio tra il basso e l’alto della scala, tra i comuni e lo stato.

Sembra un buon punto di partenza e un grosso cambiamento. Nel palazzo del nuovo senato sembra debba giungere aria fresca a sostituire il puzzo stagnante e putrefatto di tante carcasse che ancora lì giacciono.

Le premesse ci sono, adesso basta attendere e vederne i risultati.

IL PARLAMENTO, la legislazione: in materia legislativa, la maggior parte delle leggi saranno legiferate dalla camera dei deputati, il ché rende l’iter decisamente più snello; ma questo non significa che il senato, nel qual caso lo ritenesse opportuno, non debba intervenire. Tutt’altro, nel caso ci fossero delle perplessità, il nuovo senato può chiederne la verifica entro i dieci giorni successivi l’approvazione e, qualora una legge venisse promulgata ma persistessero dei dubbi, potrebbe essere sottoposta alla “Corte Costituzionale” su volontà di almeno 1/3 dei senatori o ¼ dei deputati. Anche in questo caso ciò sembra che il potere, che in molti vogliono far apparire illimitato, del governo venga a porsi con un limite.

Sull’aspetto legislativo ho preferito una breve sintesi dei contenuti essenziali, ma non è detto che successivamente non entri nel merito e ne parli articolo per articolo.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: per quanto riguarda il presidente della Repubblica è stato tutto molto semplice; quasi non sono presenti modifiche degne di nota. Ciò che modifica gli articoli 83 – 85 – 87 sta nei termini concernenti l’elezione del capo dello stato.

Alla elezione del nuovo presidente non parteciperanno più i delegati delle regioni in quanto già facenti parte del senato. Le elezioni avvengono, come da prassi, in seduta comune e viene eletto chi ottiene i 2/3 dei voti, per poi passare, in mancanza di elezione immediata, alla votazione che deve dare i 3/5 favorevoli per poi giungere, all’ennesima votazione nulla, ad avere i 3/5 di favorevoli tra i votanti. Compito, quasi unico, è quello di rappresentanza e di ratifica dei testi europei, previa approvazione della camera.

 

                                                                                                             Piero Sardo Viscuglia

Pubblicato in PARLIAMONE | Contrassegnato , , , , , , , , | Lascia un commento

Referendiamoci: introduzione al Referendum

Cosa votiamo?

Cosa votiamo?

Torno a parlare del Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre; ormai manca poco e, come detto in precedenza (REFERENDIAMOCI: Referendum Si – Referendum No), il carosello delle ospitate Tv non ha ancora -almeno in me- sciolto dei dubbi. Torno a dire e sottolineare la distinzione, fintamente palese, del SI=parte delle Sinistre – NO= le Destre, ma in molti di questi componenti schierati non persiste il senso del Necessario e dell’obiettività di idee.

Alla luce del testo appena letto, che ho provato a comprendere e interpretare, mi accingo a farvi conoscere quale sia la mia conclusione. Di sicuro questo testo referendario non è un gioco semplice, anche se in apparenza tale può sembrare, non tanto per il suo contenuto, quanto per il “troppo burocratese” con il quale è stato forbitamente agghindato.

Per una più agevole analisi e semplice lettura, per chi avrà modo di imbattersi in questo mio articolo, farò in modo che il testo sia diviso seguendo l’ordine delle modifiche al testo costituzionale originale; ciò vuol dire che scandirò i passaggi dei vari temi: 1- inserendo il tema di riferimento (es. Parlamento), 2- il titolo del testo costituzionale al quale appartiene (non tutti sanno che la nostra costituzione si divide in due parti e a loro volta in Titoli e in Sezioni). Essendo un lavoro lungo e complesso, che coinvolge più ambiti del nostro testo costituzionale, farò in modo di esaminare, nel merito e dettaglio, ogni punto cercando di costruire un’idea il più obiettiva possibile.

Buona lettura.

Nei prossimi giorni l’ultimo atto di questo articolo.

Attendo commenti sul mio blog e le vostre condivisioni sui vostri social per avere un confronto e allargare le nostre idee.

                                                                                                              Piero Sardo Viscuglia

Pubblicato in PARLIAMONE | Contrassegnato , , , , , , , , , , , | Lascia un commento

REFERENDIAMOCI: Referendum SI – Referendum NO

Che confusione

Che confusione

Il cruccio assillante delle ultime settimane: sarà giusto sarà sbagliato.

Nelle ultime settimane, ancor più negli ultimi giorni, spesso si parla di questo “necessario” Referendum Costituzionale. C’è lo schieramento del sì, che fondamentalmente appartiene al gruppo delle sinistre, e lo schieramento del no, che dovrebbe essere formato dalla rispettiva controparte: le destre.

Sostanzialmente io questa linea di demarcazione non riesco proprio a scorgerla: da un lato vedo i Renziani inseguitori del sì, anche se, nello stesso gruppo, emergono Democratici che sembrano essere tutt’altro che solidali; dall’altro i centristi e le destre che assolutamente voteranno NO, pur avendo anche loro voci stonate nel coro, ma che non hanno ancora esposto -a mio avviso- delle motivazioni valide.

C’è da precisare che uno schieramento vota esattamente (ovviamente non è di tutta l’erba un fascio) il contrario di quanto proposto dagli avversari semplicemente per partito preso, non per una valutazione obiettiva e costruttiva di quanto scritto e portato a votazione; questa è una pratica che ritengo ostruttiva e di poca lungimiranza della nostra classe dirigente che, spesso, non ha la benché minima preparazione per affrontare il compito per il quale “vogliono essere eletti”.

Non intendo dire che i nostri politici sono confusi, o non sanno quello che propongono, o non sanno quello che vogliono (quando si tratta delle tasche dei loro cittadini non hanno proprio nessun dubbio sul da farsi), ma solo constatare che ancora nessuno, seriamente, si sia cimentato nel contenuto effettivo del testo Referendario; in altre parole, non ho sentito un esponente politico esporre, in termini comprensibili ad ogni comune cittadino italiano, perché dovremmo votare ciò che ci propinano a scatola chiusa.

Mi chiedo: i nostri rappresentanti sanno perché sono schierati da un lato o l’altro della barricata? Conoscono il contenuto del testo Referendario? O stanno eseguendo la solita ballata?

Tornando al centro del nostro argomento, Referendum Si – Referendum No, è evidente come nell’unico spot pubblicitario, che viene mandato sulle emittenti nazionali, sia essenziale e necessario Votare Si. Da questo messaggio “Promozionale” sì evince che la vittoria del SI consentirebbe l’abbassamento del numero dei parlamentari e l’abbattimento dei costi politici; costi che risulterebbero comunque eccessivamente alti secondo i parametri retributivi degli altri politici europei e, soprattutto, esagerati per l’”INUTILE” sostentamento di questa “Delinquenziale” classe dirigente.

Un corpo politico che raramente siede su quegli scranni ma che percepisce Indennità – privilegi – vitalizi – Diarie che potrebbero essere meglio impiegate se spostate su interventi strutturali e a favore, PER UNA VOLTA, di una crescita EQUA verso il popolo sempre più distante da questa “Nobiltà di Filiera”.

In questo gioco tra potenti, o per meglio dire, in questo gioco di Quaquaraquà, è evidente come tra i Renziani vi sia una serrata volontà di occupazione di quelle vergognose poltrone che, senza la benché minima consultazione di “un popolo non più sovrano” ma per unica e sola Volontà di “Re Giorgio Napolitano”, gli sono state elargite. I Renziani stanno combattendo per il loro SI, per loro è necessario vincere per poter continuare sulla umile – filo-bancaria / anti-popolare – strada di riforme che hanno intrapreso con questo “Governo di Concessione”.

Renzi ha dichiarato che se vincesse il NO si dimetterebbe; Renzi ha dichiarato che sta lavorando perché il paese si rilanci; Renzi ha dichiarato che l’Italia sta risalendo la china: ma sarà vero tutto questo?

Beh che dire! Non credo che il nostro giovane Dittatore in concessione (o presunto aspirante) lascerà il timone della nave. È vero che l’Italia sta riemergendo dalle ceneri ma lo sta facendo con le proprie forze e non grazie ai lenti interventi di questo e, in particolare, degli ultimi governi nominati.

Sta lavorando per il nostro paese? Ebbene sì!

  • Distruzione della Buona scuola;
  • Sequestri di stato per accogliere senza avere tempi certi;
  • Salvataggi di banche a scapito di cittadini senza colpe;

si sta proprio lavorando.

E poi che dire! Renzi fa la voce grossa in Europa, fa parlare di sé, pretende, vuole (non è mica come uno dei buffoni suoi predecessori) ma non ottiene altro che un movimento, volontario, della sua codina dietro la dolcissima padroncina tedesca.

[i punti citati saranno trattati nei prossimi articoli]

Tutto questo per dire: ho deciso di leggere e commentare il testo Referendario; se alla fine di questa mia personale analisi reputerò il testo fondamentale per una più forte Italia, allora il mio sarà un netto SI; se il testo referendario presentasse inghippi, sotterfugi, o velate velleità accentratrici, allora sarà un nettissimo NO.

 

                                                                                       Piero Sardo Viscuglia

Pubblicato in PARLIAMONE | Contrassegnato , , , , , , | 1 commento

Non sarò più bambino – estratto

«No… non voglio… che voi… voi non mi lascerete?»

Non fui abbastanza chiaro, mia madre non capì cosa volessi dire e io non fui nemmeno in grado di spiegarlo, continuavo a singhiozzare tra le lacrime, tenendo gli occhi chiusi, come se davanti a me non ci fosse nessuno e mi trovassi ancora nell’incubo… solo.

«Ma… cos’hai sognato di tanto brutto»

Riprese mia madre accarezzandomi il volto solcato da incessanti lacrime.

«Era brutto, tutto buio… ero solo, non so dove, e una voce brutta, cattiva, mi diceva:

“Non hai nessuno, sei qui con me… solo”

Era allegra, cantava e sembrava così vera»

Continuavo a singhiozzare nel dire quelle parole.

«No, tesoro non fare così… continua dai, non temere ci sono io ora qui con te»

Pubblicato in Estratti di Silenzio | Contrassegnato , , , , | Lascia un commento

Quando Chiudo Gli Occhi

11/04/2001

Sono stanco,

chiudo un po’ gli occhi

e mi addormento.

Sto finalmente dormendo

ed inizio a sognare,

sto sognando mia madre…

sto sognando mio padre…

con loro ci sono anche io,

sono felice quando mi trovo con loro.

Ma so,

so che questo non è la realtà

ma solo un sogno,

un bel sogno

che vorrei non finisse mai.

Dormo…

dormo…

e continuerò a dormire per sempre.

 

Vi ripresento una delle mie primissime opere che fa parte della mia prima raccolta “Crescere: vent’anni”.

Pubblicato in POESIE | Contrassegnato , , , | Lascia un commento

INVOLUCRI DI GUERRA

E’ arrivato finalmente la raccolta di racconti dedicati alle guerre combattute dall’Italia nel corso del ‘900; un’analisi non di chi ai vertici decideva delle sorti del proprio popolo, ma un viaggio tra i ricordi, gli sguardi, gli orrori di chi la guerra l’ha vista, vissuta lontano dai documenti scritti che ne dettavano la logica cruenta e inutile:

“Nella mia lunga vita non ho mai visto un solo problema risolto dalla guerra” (Ettore Barnabei)

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/racconti/268143/involucri-di-guerra/

Pubblicato in Pubblicazioni | Contrassegnato , , | Lascia un commento

Riparte Premio Wilde

“Premio Wilde torna a casa”

Nato in sordina tra le stradine di Vercelli, oggi realtà letteraria in Europa.

“Premio Wilde” compie nove anni e torna a casa: Vercelli. Sarà la pittorica patria del riso ad adottare per l’edizione 2016 Wilde; premio letterario nato nel silenzio di un gelato, durante un’informale chiacchierata tra Daniele Cappa e Piero Sardo Viscuglia.

Daniele Cappa, padre di un premio familiare nel mondo. Daniele Cappa, presidente della Dreams Entertainment, autore di un satirico e irriverente racconto di coppia -“La Fatina dei Cornuti”-, racconta del suo incontro con un giovane autore con il quale da vita a “Wilde, premio internazionale della nuova letteratura”. «Incontro casuale ma ricco di intenti programmatici che stiamo coronando» dice Cappa «una passeggiata primaverile dalla quale non ci aspettavamo prendesse vita il nostro “Premio Wilde”».

Piero Sardo Viscuglia, da ex assessore a patron del premio più atteso dell’anno. Sardo Viscuglia non si aspettava che, lontano dalla sua Sicilia, avrebbe dato vita ad un’entità di cultura riconosciuta in tutto il mondo. «Incontrare Daniele è stato un momento illuminante; è riuscito a farmi credere in ambizioni che, per la mia giovane età, credevo sarebbero rimasti solo sogni» afferma l’autore di “Unico Testimone” l’ultimo noir all’italiana ambientato proprio a Vercelli. «Il progetto nasceva e ben presto lo battezzammo “Premio Wilde”, dedicandolo ad uno scrittore in cui io e Daniele abbiamo visto molto di noi».

Dopo aver girato l’Italia, dopo nove anni di attesa, Wilde approda nella sua Vercelli. Dopo essere stato accolto in location suggestive in Italia, premio Wilde 2016 torna nella sua città natale; Vercelli accoglierà il prossimo 3 dicembre l’evento finale  che, nella IX edizione ricchi eventi e illustri presenze della nostra cultura.

Wilde e i Jalisse, un amore consolidato. È la coppia di artisti che più promuove la cultura in musica ad aver adottato Wilde come uno strumento per conoscere e far conoscere il connubio artistico tra lettere e note. «Wilde 2016 vedrà i Jalisse in pole per un evento che coinvolgerà i nostri lirici» fa trapelare ancora Cappa.

Premio Wilde cresce: dopo i VIP European Awards, arriva la novellistica. «L’edizione IX° riserverà illustri sorprese sui premi Vip European Awards che anche nel 2016 saranno assegnati a personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che si siano distinti nella trasmissione dell’”l’Italico Idioma”» dice Cappa  «ma non è tutto. Da quest’anno apriamo le porte anche alla novellistica. Pensiamo al meglio per i nostri artisti. Stiamo aprendo tavoli di trattative con delle editrici, più o meno grandi, che verranno coinvolte nel nostro progetto».

Wilde apre le danze alla nuova letteratura. Il nono anno di attività di premio Wilde avrà la capacità di brillare più delle passate edizioni. I patron dell’evento, Cappa e Sardo Viscuglia, sono fiduciosi che la cultura del nuovo millennio passa e passerà ancora per le penne degli autori che accordano la loro fiducia in Premio Wilde.

 

Per Contatti:

Premio Wilde Concorso Letterario Europeo

Largo Chatillon, 1 13100 Vercelli

Tel. 3338770397

E-Mail info@premiowilde.org

info.dreamsentertainment@gmail.com

Bandi http://www.premiowilde.org/Bando%20Poesia%20Tema%20Libero.html

http://www.premiowilde.org/Bando%20Saggi%20Romanzi%20Narrativa.html

Pubblicato in Premio Wilde | Contrassegnato , , , , , | Lascia un commento

Unico Testimone

In una fredda mattina di inizio inverno, a Vercelli, tranquilla cittadina nel cuore della pianura Padana, una giovane donna -Lucrezia Laris, insegnante elementare- viene trovata brutalmente assassinata nel suo bilocale.  Nessun segno di effrazione. Nessun apparente segno di colluttazione. Unico Testimone un gatto nero.

Tocca al maresciallo Carlo Farris indagare. Amici e colleghi convergono su un unico nome: l’ex ragazzo della vittima. Troppi indizi, troppe persone sapevano. Farris tentenna sulla sua colpevolezza.

A complicare il puzzle, un nuovo omicidio: l’amico intimo della Laris viene trovato in un bagno di sangue.

Troppi moventi, tanti alibi a ruotare sugli ultimi istanti delle vittime, nessun colpevole.

Solo l’arrivo del rapporto della scientifica inizierà a far luce sulle indagini.

Dall’inchiesta emergeranno gelosie, ricatti, amori inconfessati e, scavando, l’unico responsabile di quelle brutalità.

Un giallo dai toni accesi che fino alla fine sospetterà di tutti ma nessuno sarà un sospetto.

Pubblicato in Pubblicazioni | Contrassegnato , , | Lascia un commento

Si parte. Nuova avventura

Benvenuti a tutti.

In questo mio spazio voglio raccontare e vivere esperienze a cui assisto e che lasciano in me qualcosa che valga la pena di farvi conoscere.

Grazie

Pubblicato in home | Contrassegnato , , | Lascia un commento